La Mezzanotte di Capodanno in Piazza Libertà

di RICCARDO SICA.

Cupa malinconia come in una pittura di Fabian Perez.

Lo spettacolo di disperata solitudine, direi di assoluto squallore, offerto da Piazza Libertà ad Avellino nella mezzanotte di Capodanno, ha richiamato alla mia mente – forse smarrita?… – un’altrettanto solitaria e fredda, triste o senz’altro dolorosa, “veduta” di un anonimo angolo di strada ritratto dal pittore argentino Fabian Perez in un suo misterioso quanto inquietante dipinto.

 Notte fonda senza luna quella di Perez, notte di luna piena quella ad Avellino.

La prima: notte fonda, sotto un impenetrabile manto di cielo scuro, nero, senza stelle e senza luna; notte sorda, illuminata solo dal fascio di luce impetuosa proiettata a terra con forza da un solitario lampione-fantasma.

Nell’angolo di strada c’è l’assenza di vita; il vicolo, cieco, è muto: regna assorto, protagonista incontrastato, il silenzio assordante, assoluto, che quasi tocchi con mano, nella sua durezza.

 Il tempo si è fermato.

 Chi dipinge –  lo avverti subito-  ha l’umore cupo, plumbeo, pesante dell’angoscia: eppure, per combattere la solitudine più squallida, egli è abituato, invece, a ubriacarsi di vita, di quella agitata e turbolenta, a girare, zingaro, per il mondo.

 La sensualità che, nonostante tutto, promana dall’immagine pittorica, è di chi vive e sguazza tra bordelli e locali notturni.

 Fabian Perez, pittore disperato, meditabondo, sensuale, ma dotato della più profonda e fine spiritualità, sa commuoversi ed emozionarsi dinanzi ad ogni spettacolo di bellezza, naturale ed umana, come, appunto, dinanzi a questa metafisica, inquietante notte incantata.

 Il “romanticismo” della sua pittura è quello che egli stesso definisce “emozionalismo”.

“Dio ha creato il mondo e lo ha abbellito con le meraviglie della natura ed io sono sempre alla ricerca di questa bellezza”, afferma l’artista, aggiungendo: “Vorrei dire che non è importante quello che hai, ma quanto ti piaccia; sono costantemente in lotta per un mondo più romantico”.

La seconda: notte metafisica anch’essa, fissa, cristallizzata, immobile, non meno stregata. 

Quanto “romanticismo” anche in questa scena notturna della piazza Libertà ad Avellino nell’indimenticabile mezzanotte di questo Capodanno appena trascorso al tempo di Covid: con l’unica variante che, a rischiarare il buio del cielo a Capodanno, era, però (invece che la luce artificiale del lampione dipinto da Perez) l’intrigante quanto malinconica luce d’una bellissima ma impassibile Luna Piena! 

P-.S. Si ringrazia Angelo Cutolo per la gentile concessione della foto qui riprodotta di Piazza Libertà a mezzanotte. E’ appena il caso di avvertire che Fabian Perez è pittore argentino, vivente. Girovago per il mondo, è stato anche in Italia dove ha svolto attività per sette anni. Risiede a Los Angeles ed è conosciuto per i suoi dipinti del tango e per i suoi ritratti. Nel 2009 Perez è stato nominato artista ufficiale del 10 ° annuale Latin Grammy Awards. Nel 2010 è stato scelto per dipingere le Olimpiadi Invernali 2010 e le Olimpiadi estive del 2012. La sua arte pittorica, tuttavia, a nostro giudizio,  è ancora tutta da rivalutare e valorizzare come merita.

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