“Via Gramsci” è un’indicazione toponomastica che sintetizza l’esigenza di aprire uno spazio di riflessione, di analisi e di confronto in una fase della storia – di Avellino, dell’Irpinia, del Mezzogiorno, dell’Italia – in cui gli strumenti della cultura appaiono avviliti, muti e comunque insufficienti. Il nucleo promotore – Generoso Picone, Emilia Bersabea Cirillo, Franco Festa, Ugo Santinelli – è mosso dall’idea assolutamente gramsciana che soltanto una autentica filosofia della prassi intesa come mediazione tra gli uomini e la realtà possa portare a delineare un orizzonte di cambiamento in cui le condizioni di vita di tutti possano dirsi dignitose, soddisfacenti, civili. Ciò può avvenire soltanto se la filosofia – che è l’anima di ogni istanza politica – diventa capace di elaborare un pensiero che superi il senso comune e non si acquieti nelle sue genericità: si tratta di un tentativo oggi utile e necessario, quasi indispensabile, del quale viene percepita l’urgenza.
La città, la sua forma e la sua storia, appare il luogo da cui ripartire. Non per piegarsi a un’istanza provincialistica, dal momento che nella città che si ha sotto gli occhi – Avellino – il nucleo promotore di “Via Gramsci” ha sempre individuato il paradigma dell’ambiente urbano meridionale e non solo meridionale: ma per impegnarsi da qui a sviluppare un tentativo di interpretazione del passato e del presente che consenta di immaginare e strutturare un futuro.
E’ un laboratorio per poter confrontare idee, l’occasione per sperimentare la tensione a una militanza con un lessico che superi l’asfissìa della politica politicante e si declini nei termini di un progetto per l’avvenire.
La progettazione grafica e la consulenza tecnica sono di Franco Festa.
Le foto, se non diversamente specificato, sono di Ugo Santinelli.